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Fava ‘ngreccia

Cod: RM21

Categorie: Marche, Macerata, Contorno

In maggio, nelle campagne marchigiane, era un’esplosione di colori.  I contadini, in attesa della maturazione del grano, si occupavano della fienagione, la raccolta del fieno, per assicurare il foraggio agli animali, mentre le donne, le ˮvergareˮ, erano dedite alla raccolta dei legumi∶ tra questi le fave! Le fave ‘ngreccie è un antico piatto del territorio maceratese, citato in molti testi di letteratura gastronomica marchigiana∶ un contorno semplice ma di una bontà che....  bè, bisogna assaggiarle. Perché il nome fava ˮ’ngrecciaˮ? la fava fresca, quando si faceva bollire, la pelle si raggrinziva... per questo il termine dialettale ‘ngreccia. E non è,  per fortuna, traducibile. Piatto quasi scomparso perché, ma nelle famiglie di tradizione contadina, tra maggio e giugno, è facile trovarla.

Ingredienti e dosi

Fava fresca, olio d’oliva (buono) , aglio fresco, mentuccia (in dieletto ˮsverduˮ)

Preparazione e cottura

Prendere un chilo di fave fresche∶ pulirle dividendo a metà il baccello, aprendolo completamente ed estraendo i semi facendo scorrere il pollice lungo la parte interna del baccello. Una volta pulite le fave farle bollire per alcuni minuti in acqua e sale, controllare che diventino ˮngreccieˮ che la buccia cioè si raggrinzi. Scolaterle e metteterle in una ciotola e, ancora tiepide, condire con olio evo, aglio fresco tagliato finemente e mentuccia sfilacciata. Mescolare e servire. Sarà davvero qualcosa di speciale!

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